Una rivista per chi ama la magia
Di Massimo Polidoro
Nasce oggi Magia, che nel sottotitolo recita:
“La rivista italiana di cultura magica”. Ad alcuni forse questa definizione potrà sembrare presuntuosa: vogliamo forse dire che i prestigiatori italiani non hanno a loro disposizione altre riviste che si occupano di cultura magica?
Nel nostro paese esistono alcune notevoli pubblicazioni legate
ai principali circoli di magia, come Magia Moderna, rivista ufficiale
del Club Magico Italiano, la nuova Ars Magna, curata da Vanni
Bossi per il Circolo Lombardo Arti Magiche o il Bollettino di Corte,
della bresciana Corte dell’Illusione. Altre (speriamo solo temporaneamente)
hanno purtroppo cessato le pubblicazioni, come Il Prestigiatore Moderno
del torinese Circolo Amici della Magia e di recente Qui Magia,
il periodico indipendente curato da Tony Binarelli.
Si tratta in tutti i casi di pregevoli esempi di pubblicistica magica
in italiano che, con l’eccezione di Ars Magna, si presentano però
principalmente come bollettini o notiziari dei rispettivi circoli magici
a cui appartengono. Questo significa che molto spazio è necessariamente
riservato agli aspetti organizzitivi e societari delle singole associazioni,
alla segnalazione di notizie e appuntamenti, al resoconto di incontri
e riunioni, ecc… Un’altra buona parte alla descrizione di giochi
di prestigio. Ne consegue che, essendo lo spazio a disposizione limitato,
le pagine riservate agli aspetti di approfondimento culturale della magia
(la storia, la psicologia, la scienza…) finiscono con l’essere
quasi sempre ridotte e agli interessati, dunque, non resta che rivolgersi
a pubblicazioni straniere o a libri che, il più delle volte, sono
in inglese.
Con questa nuova pubblicazione, invece, abbiamo deciso di concentrarci
unicamente sulla cultura magica, lasciando in secondo piano l’attualità
e la cronaca…
Il nostro desiderio principale era quello di fornire a
tutti gli appassionati una pubblicazione che avesse tutte le caratteristiche
per essere poi conservata nella propria biblioteca e consultata più
volte, proprio come un libro. Per farlo era necessario che i nomi coinvolti
e i contenuti fossero all’altezza del progetto. E qui, senza peccare
d’immodestia, crediamo proprio di esserci riusciti.
Il progetto, infatti, è subito piaciuto ad alcuni tra i più
autorevoli esperti di magia italiani e non solo. Il primo a dare il suo
avallo alla rivista è stato nientemeno che il più grande
illusionista italiano, Silvan. Per questo primo numero ci ha aperto la
porta ai suoi segreti, con una lunga intervista in cui ha ripercorso la
sua eccezionale carriera e con numerosi aneddoti inediti e preziosi consigli
per chi desidera praticare questa meravigliosa arte. Inoltre, ci ha anche
aperto i suoi archivi riservati, regalando ai lettori di Magia
una straordinaria selezione di fotografie, quasi tutte inedite, che da
sole valgono il prezzo della rivista. È stato per noi un onore,
quindi, dedicare a questo Maestro la copertina del primo numero.
Altrettanto entusiastica è stata la risposta di grandi prestigiatori
e cultori italiani della magia. Alexander, nonostante i suoi molti impegni
all’estero, ha subito messo a nostra disposizione le sue preziose
considerazioni sulla “prossemica”, ovvero lo studio dell’uso
che l’uomo fa dello spazio nelle relazioni con gli altri: qualcosa
che chiunque faccia spettacolo coinvolgendo il pubblico, come il prestigiatore,
non può ignorare.
Il vulcanico Raul Cremona ha subito abbracciato con passione l’iniziativa,
raccontandoci come si è evoluta la sua carriera di artista e pescando
per noi la prima di una serie di “perle” magiche del passato,
per una rubrica che si chiamerà “Picatrix”, proprio
come il libro del 1256, tradotto dall’arabo, considerato uno dei primi
testi di magia. Non contento, ha chiesto al suo alter-ego “Mago
Oronzo” di farci una previsione sul futuro di questa rivista, tanto
sconclusionata quanto spassosa, e lui stesso ha vestito gli abiti del
profeta regalandomi queste quartine beneauguranti tratte dalle “Centurie
di Raul Nostradamus”:
La magia italiana
Da troppo tempo celata
Meditar dovea
l’arcana levata
Messer Massimo
Cavalier che conta
Dell’italian gusto pessimo
Laverà l’onta.
Grazie Raul!
Carlo Faggi, papà dell’indimenticabile Stupire,
una pubblicazione che chi era ragazzo negli anni ‘80 aspettava ansiosamente
in edicola ogni settimana e che oggi tutti possono trovare comodamente
rilegata in due volumi,apre la sua collaborazione con Magia raccontandoci
come è stato per lui diventare prestigiatore.
Silvano Fuso, fisico e chimico, oltre che divulgatore scientifico eccellente,
ci presenta una panoramica della letteratura magica disponibile al grande
pubblico nel nostro paese: una guida indispensabile per chi si avvicina
ora alla magia.
Gianni Pasqua, grande collezionista di cultura magica, condivide con noi
alcune rarissime pagine sul “bar magico”, un antico ma indimenticato
gioco di prestigio.
Aurelio Paviato, conosciuto dal grande pubblico soprattutto per la sua
presenza costante al Maurizio Costanzo Show ma ben noto tra i
prestigiatori per la sua eccezionale destrezza, mette a disposizione dei
lettori una serie di intriganti considerazioni sulla caducità (o
presunta tale) dell’arte magica.
Lo psichiatra Matteo Rampin, che di illusionismo si occupa oltre che per
passione anche per lavoro, ci aiuta a capire nel suo intervento quanto
il gioco, l’inganno e l’illusionismo siano strettamente legati
anche dal punto di vista neurobiologico oltre che comportamentale.
Alex Rusconi è un giovane molto promettente, come si usa dire:
uno dei quelli che non si limita a imparare sempre nuovi giochi ma vuole
conoscere meglio la storia della nostra meravigliosa arte. È così
che è arrivato a realizzare alcuni pregevoli volumetti biografici
su alcuni grandi del passato. Per Magia ha ripreso uno di questi
libretti, quello dedicato a Bartolomeo Bosco, lo ha completamente rivisto,
ampliato e arricchito di una selezione mai vista di foto del grande Bosco.
Mariano Tomatis, eclettico torinese che oltre che di magia si interessa
anche di scienza e misteri, enigmi, logica, esoterismo e filosofia, ci
dimostra quante cose ci siano da scoprire su un gioco che tutti pensano
di conoscere, il classico “Out of this world” di Paul Curry.
Tra gli altri italiani che hanno aderito al progetto di Magia, ci sono
anche Vanni Bossi che, anche se già impegnato nella realizzazione
della sua splendida Ars Magna, contiamo di avere con noi già
dal prossimo numero, e Marco Berry, che la prossima volta sarà
uno dei protagonisti della rivista, visto che si parlerà proprio
di escapologia, arte in cui la magica “Iena” eccelle.
Se ci fermassimo qui avremmo raccolto alcuni tra i più bei nomi
del panorama magico italiano: sufficienti da soli a fare una rivista come
finora raramente se ne sono viste in Italia. Ma la cultura magica non
passa certo solo dal nostro paese, ed ecco perché abbiamo voluto
allargarci anche all’estero, chiedendo la collaborazione di alcuni
tra i più grandi esperti internazionali. Sono tutte persone per
le quali basterebbe solo il nome, ma che qui presentiamo in poche righe
giusto per chi si avvicina solo ora al mondo dell’illusionismo:
David Berglas, inglese, autentica leggenda vivente del mentalismo, è
uno dei grandi della magia del Novecento.
David Britland, inglese, è autore di alcune eccellenti biografiche
magiche (imperdibile quella su Chan Canasta) ed è il creatore di
alcuni tra i più innovativi programmi televisivi dedicati alla
magia.
Eugene Burger, americano, è forse il più grande “pensatore”
magico contemporaneo, grande teorico della presentazione, inimitabile
artista di close up e autore di una serie eccezionale di libri.
Edwin Dawes, inglese, è senza mezzi termini il più grande
storico vivente dell’arte magica.
Lewis Jones, inglese, creatore di alcuni tra i più originali giochi
di prestigio degli ultimi anni.
Max Maven, americano, una personalità unica ed eccezionale che
lo ha protato a diventare, senza alcun dubbio, il più grande mentalista
contemporaneo.
James Randi, americano, leggendario escapologista prima e geniale investigatore
di fenomeni paranormali poi, ha trasformato in arte l’indagine scientifica
dei misteri.
Ian Rowland, inglese, creatore di magie pseudo-paranormali è uno
dei più grandi esperti di “cold reading” al mondo.
Marcello Truzzi, americano, sociologo, grande esperto di magia, oltre
che erede di una famiglia circense, ci ha purtroppo lasciati prima che
questa rivista potesse vedere la luce.
Richard Wiseman, inglese, è il più noto psicologo d’Inghilterra
e grande esperto di inganni che qui interviene con il collega Peter Lamont.
Infine, l’abbiamo tenuto per ultimo anche se il nome comincia con
la “B”, è l’americano John Booth. Come artista
è stato tra i più poliedrici e come storico, avendo avuto
la fortuna di attraversare tutto il Novecento e di conoscerne tutti i
protagonisti magici, uno dei più competenti. Booth ha infatti compiuto
in agosto 92 anni ed è ora impegnato nella preparazione dei suoi
prossimi libri. Un esempio di costanza e passione che in redazione abbiamo
deciso all’unanimità di premiare nominando Booth “mascotte”
di Magia.
Ma vediamo meglio come si articola la rivista. Abbiamo previsto otto grandi
sezioni, cui eventualmente potrà aggiungersene qualche altra nei
prossimi numeri.
Innanzitutto i servizi di Copertina affronteranno da più punti
di vista, il più possibile utili e pratici per chi fa magia, uno
stesso tema. Per il primo numero non potevamo che aprire la serie con
il tema per eccellenza: “Come si diventa prestigiatori?” A
rispondere è soprattutto Silvan, con il suo esempio e la sua insostituibile
esperienza. Abbiamo poi chiesto a due artisti contemporanei, Raul Cremona
e Carlo Faggi, che hanno seguito strade diverse ma entrambe affascinanti
nel campo della magia, di raccontarci come è successo che sono
diventati prestigiatori, quali gli ostacoli incontrati lungo la strada
e le soddisfazioni ricevute. Segue poi una bibliografia in italiano commentata,
uno strumento importantissimo per chi si avvicina oggi al mondo magico.
Quindi, tre interventi di carattere pratico: come servirsi al meglio delle
riprese video per affinare e migliorare le proprie esibizioni; come migliorare
ciò che si dice durante la presentazione di un gioco, un aspetto
fondamentale che non può essere lasciato all’improvvisazione;
e cosa offre oggi l’editoria elettronica per chi abbia già
in mente di realizzare libri e note di conferenza di qualità sui
propri giochi.
Una delle prerogative di questa rivista, inoltre, sarà quella di
mettere tutti i lettori sullo stesso livello, evitando cioè di
dare per scontato il significato di termini tecnici che non tutti potrebbero
conoscere.
Il Dossier, lo dice il nome, raccoglie una mole considerevole di informazioni,
notizie e approfondimenti su uno specifico argomento: può trattarsi
di un’illusione, di un personaggio, di un episodio storico o altro.
Anche alla Storia vogliamo dedicare sempre una buona parte della rivista.
Questa volta, oltre alla più estesa biografia vista finora su Bartolomeo
Bosco, troverete un’interessante indagine sul dimenticato Cavalier
Poletti.
Tra le varie branche della magia, è il Mentalismo quello che probabilmente
ci affiscina di più. Ed è un argomento questo che oltre
che dal punto di vista teorico approfondiremo anche con giochi originali
e alla portata di tutti.
Senza l’uso della Psicologia non sarebbe possibile l’inganno
del mago, e questo vale anche per chi presenta una magia senza essere
cosciente del fatto che utilizza ben precisi principi psiologici. Vogliamo
cercare di rendere tutti più consapevoli di come funzioni la mente
umana davanti all’inganno e, di conseguenza, di come sia possibile
rendere più efficaci le proprie magie.
La Palestra delle Idee vuole essere uno spazio dove si approfondiscono
argomenti aperti al dibattito, i lettori possono intervenire su di essi
oppure proporre nuovi temi di discussione.
Nella Biblioteca c’è spazio non solo per la recensione di
volumi vecchi e nuovi, da avere o da dimenticare, ma anche per la riproduzione
di antiche pagine dimenticate.
Dopo avervi servito quello che per varietà, qualità e quantità
potrebbe paragonarsi a un autentico pasto luculliano, non possiamo che
concludere con “Dolce e Caffé”, vale a dire ancora
un paio di giochi e originali curiosità magiche prima di salutarci
e darci appuntamento al prossimo numero.
Già, e quando arriverà il numero 2, già anticipato
in quarta di copertina? Sicuramente nel 2005, anche se non possiamo essere
più precisi sul mese. Come vedrete sfogliando le pagine che seguono,
il lavoro e l’attenzioneche abbiamo voluto mettere in questo primo
numero sono davvero rilevanti: la raccolta del materiale, la traduzione
dei testi dall’inglese, la ricerca iconografica e la revisione di
tutto hanno richiesto mesi. La nostra unica guida è la qualità
e per fare le cose fatte bene serve tempo.
Servono, ahimé, anche tanti soldi. Nonostante tutti coloro che
scrivono per Magia lo facciano a titolo gratuito, per il gusto
di partecipare a un progetto interessante, l’alta qualità
della carta, il lavoro di grafica, i costi dell’amministrazione
e la ridotta tiratura sono elementi che fanno lievitare (senza trucchi…)
i costi. Dunque, se Magia vi piacerà parlatene anche ai
vostri amici e, se anche loro amano la magia, suggerite loro di abbonarsi.
E poi scriveteci, mandateci proposte e commenti, diteci cosa pensate della
rivista, cosa vi piacerebbe vedere sui prossimi numeri e cosa eventualmente
cambiereste. Perché se amate la magia, saremo felici se Magia potrà
diventare anche la vostra rivista.
Massimo Polidoro
Segretario nazionale del CICAP,
Docente di Psicologia dell’insolito all’Università
di Milano-Bicocca, da sempre cultore dell’arte magica e autore di
numerosi libri (tra cui due volumi su Houdini; il suo ultimo libro, per
le Edizioni Piemme, è uscito nel settembre 2004 e si intitola Grandi
gialli della storia, un’indagine storica e scientifica da Jack lo
Squartatore ai delitti del Mostro di Firenze). Per saperne di
più: www.massimopolidoro.com.